Festa della Sacra Spina “Ol Festù dela Spina” – San Giovanni Bianco
La Festa della Sacra Spina come ogni anno si tiene a San Giovanni Bianco , Provincia di Bergamo in Valle Brembana, una grande festa che richiama fedeli da ogni parte della Lombardia. “Ol Festù” della Spina, cosi viene chiamato in dialetto bergamasco, una grandissima festa che fonde la tradizione religiosa delle genti Brembane e la passione civica.
Il culto della Sacra Spina nel corso dei secoli
Già dai primi anni della sua presenza a San Giovanni Bianco la Sacra Spina divenne oggetto di intensa devozione da parte dei fedeli. La devozione era alimentata anche da periodici fenomeni prodigiosi che riguardavano la reliquia. La tradizione ricorda infatti il singolare fervore religioso con cui veniva atteso il miracolo della “fioritura” che si verificava ogni volta che il Venerdì Santo coincideva con la data del 25 marzo, festa dell’Annunciazione. La pietà popolare non si attenuò nemmeno quando nel 1598 la reliquia fu profanata da un ladro, Bernardo Archaini, il quale, penetrato nottetempo in chiesa, sottrasse, assieme ad altri arredi, la preziosa teca nella quale era conservata la Sacra Spina, abbandonando la reliquia sul posto. Catturato e riconosciuto colpevole, il sacrilego fu processato e giustiziato secondo le terribili leggi del tempo.
Superate le conseguenze del tentato furto, il culto della Sacra Spina fu più volte riconosciuto e incoraggiato dall’autorità ecclesiastica. Nel 1648 la reliquia venne collocata nella cappella della Madonna del Rosario e nello stesso tempo venne definito il rituale della sua festa annuale, fissata nella domenica di Passione. Di pari passo si accentuavano le pratiche di devozione, che coinvolgevano fedeli di tutta la Valle Brembana: le relazioni del tempo concordano nel segnalare lo straordinario concorso di folla che si verificava ogni anno il giorno della festa. Le cronache rendono inoltre testimonianza di periodiche esposizioni solenni della reliquia, volute dai fedeli in occasione di gravi calamità e attestano un gran numero di grazie ricevute.
Altre date importanti costellano la storia della reliquia: nel 1770 il vecchio reliquiario fu sostituito da quello attuale, più prezioso e di grande valore artistico; nel 1883 il papa Leone XIII autorizzò la Parrocchia a celebrare la messa solenne della Sacra Corona di Spine di Cristo; nel 1885 si registrò il rinnovarsi del fenomeno della “fioritura” di cui si era perduta la memoria dopo il tentato furto del 1598. Un concorso di popolo senza precedenti si verificò tra il 30 marzo e il 1° aprile 1895, in occasione della celebrazione del IV centenario della traslazione della Sacra Spina a San Giovanni Bianco.
La presenza dell’arcivescovo di Milano, cardinal Andrea Ferrari, dei Vescovi di quasi tutte le diocesi lombarde e di trecento sacerdoti, si accompagnò a quella di oltre 25 mila pellegrini, la maggior parte dei quali era venuta a piedi. Per l’occasione si provvide anche alla definitiva sistemazione della reliquia nella cappella attuale e all’erezione del monumento a Vistallo Zignoni nell’omonima piazza antistante la parrocchiale.
Le giostre nella parte alta del paese, le bancarelle, faranno da contorno alla manifestazione. Presenti come ogni anno all’interno delle vie del paese le bancarelle dove trovare oggetti artigianali e goloserie di ogni tipo, per la gioia di grandi e piccini. Alle ore 22.00 si svolgerà il rinomato spettacolo pirotecnico, che da sempre tiene con gli occhi all’insù migliaia di spettatori giunti a San Giovanni Bianco da tutta la bergamasca.
Alle ore 22.00 si svolgerà il rinomato spettacolo pirotecnico, che da sempre tiene con gli occhi all’insù migliaia di spettatori giunti a San Giovanni Bianco da tutta la bergamasca. La “Festa della Sacra Spina” come dice il titolo e un tutt’uno tra la passione civica e la fede, con un corposo programma religioso , che ogni anno è molto partecipato dalla popolazione, con la chiesa che per l’occasione viene abbellita e ornata a festa.
Il culmine della festa religiosa viene raggiunto durante la processione per le vie del paese dove, oltre le migliaia di persone prendono parte ben 25 confraternite provenienti da tutta la Lombardia con i loro crocifissi, stendardi e divisa d’appartenenza. Una processione composta e curata nei minimi dettagli, sia per le vie del paese, che sul ponte vecchio e quello nuovo, dove la processione sfila e il sentimento di fede si percepisce. Come in ogni paese bergamasco va dato rilievo all’impegno di chi gestisce la viabilità e il corretto sviluppo della manifestazione, quasi sempre dietro le quinte ma con un ruolo fondamentale. L’occhio vigile delle forze dell’ordine e della protezione civile rendono l’evento sicuro e privo di disagi, e a volontari che si sono resi disponibili, parcheggiatori compresi.
Dal 1932 non si avverava il miracolo: la Sacra Spina, venerata come parte della corona di spine posata sulla testa di Gesù Cristo, è “fiorita”. In occasione del Venerdì Santo, che quest’anno è coinciso con la festa dell’Annunciazione (25 marzo). La Chiesa di Bergamo ha riconosciuto l’avvenimento dopo l’attenta analisi di un gruppo di studiosi. Una grande festa che unisce la fede alla passione civica tutta la popolazione e i volontari.
OL MIRACOL DELA SACRA SPINA ovvero “La piö gròsa tunada”
Ala eselia dela Sacra Spina
ol pais l’era töt en fèsta
iluminàt fina ala matina
da lumì de töcc i culur e grandèsa
el paria ol presepio:
l’era pròpe öna belesa!
N’dela césa ol prét
el faa basà la reliqua
con diossiù a tanta zét
egnida da töte i contrade
per vèt i föck e i mortér
chi faa di gran tunade.
Pò a noter, sö la strada,
en faa sbarà, col carburo
i tolòcc de marmelada.
E’n s’era contecc se la tunada,
la se spandia, forta,
per töta la contrada.
Chela eselia ol garzù del furner
èl gh’era batit töcc.
Che rabbia, pròpe da ü forester.
Scornacc, coi mà scarsela,
en vardaa chèl del filato,
dè dré ala sò bancarela
che, söta l’acetilene,
tra öna cicada e l’otra
el la lisciaa per bene.
Zo de l’Elia, la dré dè spöss,
per caso m’à dögiat
ol bidù del rasgös.
De spèsa lamera scüra
el servia per cargà, d’inverno,
la stüa a segadüra.
L’idea l’è söbét scatada,
e me l’a portàt sö de dre ala Gromela
en mèss ala strada.
Pié de paia e de carburo
me l’a cargàt
pegio d’ü siluro.
Öna gran bòta, öna gran fiamada
compagn d’öna bomba
che la s’è disintegrada.
L’è ‘ndacc lamera per töcc i cantu
pegio d’öna sciopetada
cargada a baletù.
GRAN MIRACOL!
Se i schègie del bidù
i gà mia taiat en dü !
Ol Sigur l’avrà pensàt:
” Chèsce che i è prope macc…”
E de sigür el g’a salvàt!
” I avrà cümbinàt öna gròsa birichinada,
ma, en onur de la me Spina,
però i a facc…
la piö GRÒSA TUNADA!!! “.
Mario Giupponi
INFORMAZIONI di SAN GIOVANNI BIANCO
Informazioni Turistiche, Commerciali, Realtà e Tradizioni presenti sul Territorio Comunale:
HOME PAESE San Giovanni Bianco ARTICOLI San Giovanni Bianco ITINERARI San Giovanni Bianco EVENTI San Giovanni Bianco NEGOZI San Giovanni Bianco MANGIARE San Giovanni Bianco DORMIRE San Giovanni Bianco LOCALI San Giovanni Bianco SERVIZI San Giovanni Bianco AZIENDE San Giovanni Bianco CASE San Giovanni Bianco SCUOLE San Giovanni Bianco ASSOCIAZIONI San Giovanni Bianco ARTISTI San Giovanni Bianco WEB CAM San Giovanni Bianco VIDEO San Giovanni Bianco