Durante il XIX secolo vi sono state importanti rivoluzioni nel campo dell’alimentazione. In particolare, fu molto importante “la conquista del freddo”, ossia l’invenzione della macchina frigorifera, avvenuta e brevettata nel 1851 dall’americano John Gorrie e poi nel 1915 da Albert Einstein, successivamente perfezionata dal tedesco Windhausen, dall’inglese Reece e dal francese Tellier. A differenza del primo, questi ultimi recuperavano il gas evaporato, che il primo perdeva completamente.
A quest’ultimo si deve anche la realizzazione del primo impianto frigorifero su un piroscafo, le frigorifique, che nel 1876 trasportò in Francia un carico di carne precedentemente macellata in Argentina, dopo un viaggio di 105 giorni. La tecnica venne poi applicata ai vagoni ferroviari, come nel caso del treno intercontinentale che partiva dalla California. Sul piano alimentare tutto questo significò il superamento delle tecniche tradizionali di conservazione (per salagione, per essiccazione, ecc.) la cui comune caratteristica era quella di alterare le qualità nutrizionali e organolettiche degli alimenti. Con la conquista del freddo invece si riuscivano a trasportare e conservare i prodotti per lunghi periodi mantenendo caratteristiche simili a quelle originali.
Lo sviluppo del commercio in tutto il mondo, oltre a garantire maggiori quantità di derrate alimentari, portò a quel fenomeno chiamato da molti storici “delocalizzazione dei gusti alimentari”: mentre fino ai secoli precedenti la gente si nutriva quasi esclusivamente di alimenti prodotti nella zona in cui viveva, grazie alla “conquista del freddo” alle persone fu possibile accedere a cibi esotici, prodotti a migliaia di chilometri di distanza. Oltre ai prodotti consumati, anche il gusto cominciò a “delocalizzarsi” dando origine a quel processo di globalizzazione alimentare che culminò con la fine del XX secolo.
Il primo frigorifero domestico venne messo in vendita nel 1913. Dal 1931 l’ammoniaca fino allora usata venne sostituita col freon, fino al 1990 quando esso venne proibito per l’uso frigorifero; attualmente è diffuso il ciclopentano che però è parecchio infiammabile.