La Lourdes bergamasca: addio a Adelaide Roncalli la Bernadette delle Ghiaie

Adelaide, iga mia pura, mé la Madóna. (Adelaide, non aver paura, io sono la Madonna).

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Siamo nel maggio del 1944. L’Adelaide a cui la Vergine si rivolge in modo tanto confidenziale è una bimba di sette anni delle Ghiaie di Bonate che di cognome fa Roncalli. Questo particolare impressionerà anche il futuro Papa che in una lettera al vescovo di Bergamo dichiarerà: “La famiglia della piccola Adelaide ho motivo di credere che sia del ramo dei Roncalli Maitini provenienti da Sotto il Monte, giusto i miei”. A partire dal 13 maggio 1944, fino al 31 dello stesso mese, “la Delaide di Gére” avrà il privilegio di conversare per ben 13 volte nel nostro dialetto con la Madonna, sempre che il miracolo sia veramente accaduto, visto che l’autorità ecclesiastica non riconobbe autentiche le apparizioni: “Non consta che Maria SS. sia veramente apparsa ad Adelaide”. Tuttavia i fatti delle Ghiaie mobilitarono, in piena guerra, milioni di pellegrini, ed anche un simile esodo contribuì (come avremo modo di chiarire) ad evitare che gli Alleati bombardassero Bergamo. Gli eventi delle Ghiaie meritano, dunque, considerazione e suscitano curiosità per svariati motivi.

LA GUÈRA LA FINIRÀ TRA DU MIS

Adelaide ebbe il primo incontro con  la Vergine sabato13 maggio. Il sabato è sacro alla Madre di Dio, maggio è il mese della Madonna, quel giorno, inoltre, ricorreva il 27 anniversario dell’apparizione di Fatima… “Io andavo a cogliere fiori per la Madonna che c’è a metà scala per salire in camera mia – ha raccontato la piccola veggente – quando vidi un puntino d’oro che scendeva dall’alto e si avvicinava a poco a poco alla terra e man mano si avvicinava si ingrandiva e in esso si delineò la presenza di una bella Signora con Gesù Bambino in braccio e alla sua sinistra S. Giuseppe… Al primo momento ebbi paura e feci per scappare, ma la Signora mi chiamò con voce delicata dicendomi: – Scapa mia, che mé só la Madóna. Te gh’é de èss buna, übidiènte e rispetusa col pròssem e sincera. Préga bé e turna in chèl pòst ché per nöf  ólte sèmper a chèst’ura” (Non scappare, che io sono la Madonna. . Devi essere buona, ubbidiente e rispettosa con il prossimo e sincera. Prega bene e ritorna in questo posto per nove volte sempre a quest’ora).

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Il conflitto mondiale era nella fase più drammatica e, come è prevedibile, chi attorniava Adelaide colse l’occasione perché la bambina chiedesse alla Vergine quando sarebbe finita la guerra, al che la Madonna rispose: “Se i òmegn i farà penitènsa, la guèra la finirà tra du mis; sedenò tra póch meno de du agn…” (se gli uomini faranno penitenza, la guerra finirà tra due mesi; altrimenti tra due anni). Tale dichiarazione profetica risulta formulata nel corso dell’apparizione del 15 maggio. A due mesi esatti dalla predizione ci fu l’attentato a Hitler del 20 luglio 44; la resa del Giappone avverrà il 2 settembre 1945. “Tra du mis… La predizione di una pace a così breve scadenza – scrive Giuseppe Belotti nel volume I cattolici di Bergamo nella Resistenza – scese come una staffilata sui tedeschi e sugli emissari di Salò, che non si rassegnavano a sloggiare entro due mesi, e li fece imbestialire… Ma i due mesi passano, e la guerra continua: la predizione è fallita. Ed ecco la stampa nazifascista sputar veleno a tutto spiano”.

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In breve i repubblichini bollarono le apparizioni come propaganda disfattista. Sono significative le conclusioni a cui giunge Belotti: “I circa tre milioni di pellegrini affluiti alle Ghiaie anche dall’estero nei mesi dal maggio all’ottobre 1944, sfidando rischi, disagi, fatiche senza numero, con tutti quei rosari e quelle invocazioni ferventi alla Madonna hanno certamente contribuito a propiziare la fine sospirata della folle impresa hitleriana”.

PIANGONO LE MADONNE (I löcia i Madone)

live a Mozzanica nell’attesa che la torre antica suonasse la melodia della “Squilla fedel”…

 

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