“A tè bambo!” (che stupido che sei!) con questa locuzione, si apostrofa colui che ha appena raccontato una frottola inverosimile, che ha preso in giro qualcuno, o che interviene in un discorso in maniera inopportuna,dicendo una sciocchezza. Il termine “Bambo” o “Bambòss” indica quindi uno sciocco, da intendere anche nel senso bonario di burlone. Quasi contrapposto, invece, è il termine “Balòss” (furbo, birbante). Nel detto che segue, ecco le due figure nella loro essenza. “Se la te à bé te sé balòss, se la te à mal te sé bambòss” (se ti va bene sei furbo, se ti va male sei uno stupido).
Se “ol balòss al cünta sö di bale” (se il furbo racconta balle), “ol bambòss al fa di sbambossade” (lo stupido fa sciocchezze).
Riferito al comportamento poco responsabile del ragazzo che sta crescendo il detto: “piö l’ vé grand e piö l’ deènta bambo” (più cresce e più rincitrullisce) mentre ancora più offensivo:“grand, gròss e bambòss”. (grande, grosso e stupido). Con “Bambussù” (bamboccione) si indica invece una persona di una certa età che fa stupidaggini o che compie atti da bambini.
Dare del “Balòss” a qualcheduno non è proprio un complimento, perché il soggetto in questione ha un che di furbo e furfante. “Balòss fina sö l’oss” oppure “Balòss fina i strass che l’ gh’à indòss” (furbo fino all’osso o fino agli stracci che ha indosso), così come “no gh’è balòss inguàl de chi se anta de fa del màl” (non c’è peggior birbante di chi si vanta del male che fa). Ma, come tutti i nodi vengono al pettine, così è anche per le furberie: “La féra di balòss la düra poch” (la fiera dei bricconi dura poco).