Nel 1834, l’anno in cui viene inventata la benzina, a Schorndorf, vicino a Stoccarda, nasce Gottlieb Wilhelm Daimler (il vero cognome in realtà era Däumler), figlio di Johannes Däumler, un noto fornaio dell’epoca, e di sua moglie Frederika.
Fin da bambino, Daimler dimostrò una spiccata attitudine per le discipline matematiche e tecniche. Nel 1847, all’età di tredici anni, dopo aver brillantemente superato i sei anni di scuola primaria, si iscrisse alla locale scuola di latino, dove ebbe modo anche di imparare il disegno. Dimostrò grandi capacità anche in questo caso, ma la vera passione di Daimler, quella per la meccanica, non ebbe ancora modo di trovare sbocchi. Terminati gli studi secondari, il giovane Gottlieb frequentò come apprendista la bottega di Raithel, un noto armaiolo della zona. Anche qui, Daimler bruciò le tappe terminando il tirocinio quando all’esame di abilitazione realizzò una pistola a canna doppia.
Successivamente Daimler si iscrive alla scuola tecnica industriale di Stoccarda: in questi anni, Daimler studia senza sosta e dimostra una volta di più la sua predilezione per le materie tecnico-scientifiche.
Nel 1883 il problema dell’accensione venne risolto brillantemente ed il piccolo motore riuscì a funzionare anche a 600 giri/min e successivamente a 900 giri/min in un’ulteriore sua evoluzione.
Tuttavia Daimler, immaginando che sarebbe stato coinvolto in una causa giudiziaria intentatagli da Otto, preparò una descrizione dettagliata del principio di funzionamento del motore da lui perfezionato, in cui veniva descritto anche il nuovo e più efficace sistema di accensione.
Nel frattempo, però, assieme a Maybach lavorò al primo mezzo di trasporto ad impiegare tale motore. A tale scopo costruì un nuovo motore di dimensioni ancor più contenute ed ancor più perfezionato, utilizzando come fornitore di pezzi la fonderia Kurz, di proprietà di un parente della moglie. Tale motore, realizzato nel 1884, erogava appena 0.25 CV e venne impiantato l’anno seguente in un veicolo a due ruote, la Reitrad, considerata come la prima motocicletta della storia. Il piccolo motore venne brevettato da Daimler il 29 agosto del 1885, pochi mesi prima del debutto della stessa Reitrad, avvenuto invece il 10 novembre. In quella data, infatti, l’allora giovanissimo Paul Daimler, figlio di Gottlieb, si offrì per testare la Reitrad e dare una dimostrazione pubblica dell’affidabilità della nuova invenzione. Guidò con successo la Reitrad da Bad-Cannstatt ad Untertürkheim. Questo fu uno dei tanti veicoli propagandistici utilizzati da Daimler per pubblicizzare le sue invenzioni.
Più o meno nello stesso periodo, Daimler realizzò un battello a motore ed una slitta ferroviaria a motore, che verranno utilizzati in seguito per promuovere ulteriormente l’attività di Daimler stesso.
Si arrivò così all’inizio del 1886: i tempi furono abbastanza maturi per tentare il passo successivo: l’applicazione di un motore ad una carrozza, per ottenere un veicolo a quattro ruote in grado di muoversi senza l’ausilio di cavalli. Nel frattempo, il successo della Reitrad non tardò a diffondersi. Grazie alla crescente domanda di motori, gli affari di Daimler cominciarono a girare per il verso giusto e questi, che possedeva anche una quota azionaria della Deutz, propose ad Otto e colleghi di riappacificarsi e collaborare per produrre assieme questi motori. Ma Nikolaus Otto, e soprattutto Eugen Langen, rifiutarono indignati, ed anzi, intentarono una causa contro Daimler stesso. Ma Daimler aveva però preparato da tempo una dettagliata relazione descrittiva del suo motore, che oltretutto si basava su princìpi più evoluti e più corretti, mentre Otto si ostinava con le sue idee, senza rendersi conto di trascurare alcuni dettagli che alla fine fecero la differenza. La tesi di Daimler convinse maggiormente il tribunale, che il 30 gennaio del 1886 annullò così il brevetto di Otto a favore di Daimler stesso.