Le prime tranvie erano delle linee ferrate a trazione ippica. Nel secolo XIX la linea percorsa dai tram a cavallo veniva chiamata ippovia. La prima tranvia a cavalli venne aperta in Inghilterra l’11 settembre 1795 a Crich, nel Derbyshire: la linea Little Eaton Gangway, tra Crich e Little Eaton. Lunga 10 km, questa linea era adibita a fini industriali e correva a fianco del canale di Derby; essa fu attiva fino al 1905.
Sempre in Inghilterra e sempre nel Derbyshire, il 31 agosto 1796 entrò in servizio la seconda linea: la Peak Forest Railway, tra Chapel Milton e Dove Holes, nel Derbyshire. Era lunga 12 km ed aveva lo scartamento di 1.270 mm. A New York, invece, la prima tranvia a cavalli venne aperta il 26 novembre 1832.
La prima città italiana ad avere una tranvia a cavalli fu Torino, che attivò il servizio nel 1872; fu seguita da Napoli, nel 1875, e da Trieste, nel 1876. Tra le tranvie a cavalli extraurbane, le prime furono la Napoli-Portici-Torre del Greco, del 1875, e la Milano–Monza, del 1876.
Nella tavola cronologica sottostante sono messe a confronto le date di inaugurazione delle linee tranviarie italiane a cavalli, limitatamente a quelle urbane. Come si vede, in questo breve lasso di tempo, appena successivo alla proclamazione del Regno d’Italia nel 1861, la maggior parte delle più importanti città italiane si dotò di servizio tranviario con trazione animale.
Alla fine del secolo già il tram a cavalli divenne obsoleto e, quando le città che erano ancora sprovviste di trasporti pubblici si adeguarono, esse adottarono sin dall’inizio la trazione elettrica: Perugia nel 1899, Catania nel 1905, Bolzano e Bari nel 1909 e Cagliari nel 1912. Fa eccezione Mantova, che nel 1909 realizzò una rete tranviaria a cavalli, l’ultima urbana realizzata in Italia.
Di queste reti tranviarie storiche, tutte elettrificate nei primi anni del Novecento, sopravvivono solo quelle di Torino, di Milano, di Roma e di Napoli.