John Frederick William Herschel (Slough, 7 marzo 1792 – Collingwood, 11 maggio 1871) è stato un astronomo, matematicoe chimico inglese.
John Herschel fu il primo a utilizzare il calendario giuliano nell’astronomia, portò importanti contributi al miglioramento dei procedimenti fotografici del periodo (dagherrotipia, calotipia e antotipia), scoprendo la proprietà del tiosolfato di sodio, al tempoiposolfito di sodio, nel fissaggio dell’immagine. Coniò inoltre i termini fotografia, negativo e positivo.
Non è un mistero: da sempre l’ingrediente principale di ogni fotografia è… la luce. Se Joseph Niépce nel 1820 ha catturato la prima immagine permanente della storia utilizzando un processo chimico che ha chiamato eliografia, dal greco “scrivere con il sole”, 19 anni dopo, nel 1939, Sir John Herschel ha coniato il termine attuale fotografia, termine che ancora una volta deriva dal greco e significa “scrivere con la luce”.
Dunque sole (luce naturale) VS altre fonti luminose (artificiali): chi ha la meglio? Nessuno dei due. Anzi, può dipendere dal momento.
Durante i mesi estivi, senza saperlo, diventiamo tutti un po’ eliografisti, componendo e scrivendo le immagini all’aperto con l’aiuto soprattutto della luce naturale del sole.
La luce naturale è meravigliosa: ci avvolge e cambia continuamente per colore, direzione e qualità. Cambiando, la luce del sole modifica anche l’aspetto delle cose che illumina. È perciò necessario imparare a individuare rapidamente il tipo di luce in grado di esaltare le caratteristiche e l’atmosfera del soggetto, che sia un luogo o una persona o qualsiasi altra cosa inquadrata all’aria aperta. Osservare e conoscere le diverse condizioni di luce che si presentano nell’ambiente che ci circonda permette di sfruttare al meglio la grande potenza della luce naturale.